L’Ordine, secondo alcune fonti, avrebbe inizio nel 1118, quando Hughes de Payns (o Paynes) ed altri otto Cavalieri, si recano nella Gerusalemme dell’epoca, appena riconquistata dai Crociati, assumendo il nome di Pauperes Milites Christi e proponendosi come scorta dei pellegrini in viaggio verso la Terra Santa in difesa degli assalti, frequenti e spesso mortali, dei predoni lungo il tragitto verso Gerusalemme. Baldovino II, re di Gerusalemme, accetta di buon grado l’aiuto di questi Cavalieri intuendo gli aspetti positivi derivanti dal loro apporto armato contro i predoni e, potenzialmente, anche contro gli arabi. Dietro loro richiesta, concede l’utilizzo delle rovine del Tempio di Salomone come quartier generale e centro per le attività terrene e spirituali. Inizialmente, l’Ordine non dispone di una regola né comportamentale, né militare, né monastica, ma in occasione del Concilio di Troyes, svoltosi in Francia nel 1128, S. Bernardo da Chiaravalle (o di Clairvaux) suggerisce le prime regole (con precisione 72) per una cavalleria religiosa e militare che possa offrirsi come vera e propria contrapposizione e/o integrazione della cavalleria laica preesistente. S. Bernardo aveva già iniziato a lavorare su questa formalizzazione da tempo ed il definitivo riconoscimento da parte delle Autorità ecclesiastiche dette un fortissimo impulso all’Ordine che, dal quel momento in poi, comincia ad infoltirsi sempre più, ad ottenere privilegi, ed a crescere di importanza quantitativa e qualitativa sotto il profilo militare, economico-finanziario e, quindi, politico. Essendo sottoposto unicamente all’autorità del Papa, l’Ordine risulta esente da ogni tipo di imposizione fiscale e dall’ubbidienza nei confronti dei poteri temporali, sia laici sia ecclesiastici, quindi libero di agire autonomamente in molti ambiti. Nonostante questi aspetti positivi, confortati da una saggia ed oculata gestione dei beni patrimoniali, portino la potenza economica e l’influenza politica dell’Ordine, in poco meno di due secoli, a divenire molto significativi nella realtà del tempo, ne determinano indirettamente anche il declino. L’immenso potere dei Templari li rende mal visti dai monarchi del tempo e dalla Chiesa istituzionale. — Il Re di Francia, detto Filippo il Bello, passivamente sostenuto dal Papa Clemente V, sfrutta abilmente proprio le inimicizie che l’ordine del Tempio era riuscito a suscitare con la sua potenza finanziaria e la sua influenza politica riuscendo, con un abile colpo di mano, ad arrestare in massa i Templari, specialmente quelli francesi, a sottoporli ad interrogatori estenuanti, reclusioni disumane e torture corporali e psicologiche, fino ad inviarli al rogo. Filippo il Bello confisca tutti i loro beni terreni ed induce Clemente V a scrivere la Bolla Vox in excelso, del 22 marzo 1312, con la quale l’Ordine è sospeso in tutto il mondo fino ai giorni nostri. La storia dell’Ordine sembra dunque racchiudersi tra il 1118 ed il 1314, data della morte sul rogo del Maestro Jacques de Molay. Nella realtà, tuttavia, l’Ordine, che sembra aver avuto inizio anche prima del 1118, ha continuato ad operare anche dopo il 1314 e continua a vivere destando interesse nei cuori di molti.
IL VERO INIZIO DELL'ORDINE
Piuttosto incerte sono le informazioni relative all’origine dei Templari. Le prime notizie abbastanza attendibili ci vengono da Guglielmo di Tiro, storico francese, che scrive tra il 1175 ed il 1185 quando ormai la Palestina era nelle mani dei Crociati da più di settanta anni ed i Templari esistevano già da mezzo secolo. Guglielmo di Tiro riporta fatti ed eventi non vissuti in prima persona, ma raccolti sulla scorta di informazioni orali di seconda o terza mano, possibilmente di fonte Templare. Tra il 1100 ed il 1144, infatti, non esistono cronisti in Terrasanta né alcuna documentazione scritta su quegli anni cruciali delle conquiste Cristiane. Negli unici resoconti storici ufficiali, fatti da Fulk (o Foucher) De Chartres, che operava alla corte del Re di Gerusalemme quando arrivarono i Templari dall’Occidente, non sono presenti menzioni ad Hughes de Payns, ai Cavalieri Templari o ad atri aspetti, anche solo lontanamente ricollegabili alla presenza storico-umana dei Cavalieri Templari in Terra Santa.
Uno strano silenzio circonda, o forse protegge, l’arrivo dei Templari in Terrasanta e le loro prime attività, simultaneamente ambiziose e ridotte. Viene spontaneo domandarsi come potevano nove uomini difendere da soli le strade di accesso alla Terrasanta e proteggere così i pellegrini che vi si recavano.
Nove anni dopo il loro presunto arrivo, la maggior parte dei Cavalieri rientra in Francia e viene accolta trionfalmente: il rientro coincide con la data del 1128 quando la Regola di Bernardo di Clairvaux appare pubblicamente per esaltare l’importanza della nuova Cavalleria Religiosa ed illustrarne la valenza, portandola alla consacrazione durante il Concilio di Troyes nel gennaio dello stesso anno, e quindi al riconoscimento ecclesiale. Nel 1139, con una Bolla Pontificia di Innocenzo III (cistercense come S. Bernardo), l’Ordine viene definitivamente riconosciuto dalla Chiesa, al diretto servizio del papa e indipendente da tutti gli altri poteri/doveri provenienti da Re, Principi e/o Vescovi.
Alcuni storici moderni rifiutano la data 1118 e sostengono che le origini dei Cavalieri sono precedenti. Basandosi su elementi non completamente probanti, fanno notare che è proprio Guglielmo di Tiro a riportare che il conte d’Angiò, padre di Goffredo Plantageneto, sarebbe entrato nell’Ordine nel 1120 (appena due anni dopo la nascita ufficiale) e che, nel 1124, vi sarebbe entrato anche il Conte di Champagne, titolare di uno dei più ricchi potentati d’Europa. Guglielmo di Tiro, però, afferma anche che, rispetto ai nove originari, non vi furono nuovi Cavalieri prima del 1127. Ne consegue un’ovvia confusione sulla data precisa per la fondazione dell’Ordine e sull’iniziale esistenza di solo nove Cavalieri per nove anni. Se, come sembra certo, il conte di Angiò fu ammesso nel 1120 e per nove anni l’Ordine non ammise nuovi membri, allora la data reale della fondazione dell’Ordine non può che risalire al 1111 o, al più tardi, al 1112.
A supporto di questa tesi esiste anche una lettera del 1114 del Vescovo di Chartres (morto nell’anno successivo), diretta al Conte di Champagne in procinto di partire per la Terrasanta, in cui il Vescovo gli scrive: “… abbiamo appreso che … prima di partire per Gerusalemme avete fatto voto di entrare nella MILICE DU CHRIST, che desiderate arruolarvi in questo esercito evangelico,” utilizzando la dizione allora in uso per indicare i Templari, in riferimento alla professione del voto di castità, non richiesta ai Crociati semplici.
La possibilità di una data precedente al 1118 viene anche supportata da altri atti storici che tessono le connessioni fra l’Ordine di Sion, fondato da Goffredo di Buglione possibilmente già nel 1090, e quindi nove anni prima della conquista di Gerusalemme, e l’ordine Templare. La sede ufficiale dell’Ordine di Sion sarebbe stata l’abbazia di Nostra Signora del Monte di Sion a Gerusalemme. L’abbazia, inizialmente abitata da un capitolo di canonici agostiniani, sarebbe diventata la sede dei Cavalieri dell’Ordine di Nostra Signora di Sion in epoca imprecisata. Gli atti del 19 luglio 1116 e del 2 maggio 1125, che riportano il nome ed il sigillo di uno dei Priori dell’Ordine di Sion assieme a quelli di Hughes de Payns, primo Maestro del Tempio, lasciano supporre chiari legami fra i due Ordini inizialmente co-operativi al punto che i Cavalieri del Tempio potrebbero essere la filiazione armata dell’Ordine di Sion.
Dopo il 1314, l’Ordine sopravvive con denominazioni differenti in vari Paesi, più o meno alla luce del sole, a seconda del potere esercitato dalla Chiesa in quei territori e della relativa acquiescenza a quest’ultimo da parte dei vari Sovrani.
Piuttosto incerte sono le informazioni relative all’origine dei Templari. Le prime notizie abbastanza attendibili ci vengono da Guglielmo di Tiro, storico francese, che scrive tra il 1175 ed il 1185 quando ormai la Palestina era nelle mani dei Crociati da più di settanta anni ed i Templari esistevano già da mezzo secolo. Guglielmo di Tiro riporta fatti ed eventi non vissuti in prima persona, ma raccolti sulla scorta di informazioni orali di seconda o terza mano, possibilmente di fonte Templare. Tra il 1100 ed il 1144, infatti, non esistono cronisti in Terrasanta né alcuna documentazione scritta su quegli anni cruciali delle conquiste Cristiane. Negli unici resoconti storici ufficiali, fatti da Fulk (o Foucher) De Chartres, che operava alla corte del Re di Gerusalemme quando arrivarono i Templari dall’Occidente, non sono presenti menzioni ad Hughes de Payns, ai Cavalieri Templari o ad atri aspetti, anche solo lontanamente ricollegabili alla presenza storico-umana dei Cavalieri Templari in Terra Santa.
Uno strano silenzio circonda, o forse protegge, l’arrivo dei Templari in Terrasanta e le loro prime attività, simultaneamente ambiziose e ridotte. Viene spontaneo domandarsi come potevano nove uomini difendere da soli le strade di accesso alla Terrasanta e proteggere così i pellegrini che vi si recavano.
Nove anni dopo il loro presunto arrivo, la maggior parte dei Cavalieri rientra in Francia e viene accolta trionfalmente: il rientro coincide con la data del 1128 quando la Regola di Bernardo di Clairvaux appare pubblicamente per esaltare l’importanza della nuova Cavalleria Religiosa ed illustrarne la valenza, portandola alla consacrazione durante il Concilio di Troyes nel gennaio dello stesso anno, e quindi al riconoscimento ecclesiale. Nel 1139, con una Bolla Pontificia di Innocenzo III (cistercense come S. Bernardo), l’Ordine viene definitivamente riconosciuto dalla Chiesa, al diretto servizio del papa e indipendente da tutti gli altri poteri/doveri provenienti da Re, Principi e/o Vescovi.
Alcuni storici moderni rifiutano la data 1118 e sostengono che le origini dei Cavalieri sono precedenti. Basandosi su elementi non completamente probanti, fanno notare che è proprio Guglielmo di Tiro a riportare che il conte d’Angiò, padre di Goffredo Plantageneto, sarebbe entrato nell’Ordine nel 1120 (appena due anni dopo la nascita ufficiale) e che, nel 1124, vi sarebbe entrato anche il Conte di Champagne, titolare di uno dei più ricchi potentati d’Europa. Guglielmo di Tiro, però, afferma anche che, rispetto ai nove originari, non vi furono nuovi Cavalieri prima del 1127. Ne consegue un’ovvia confusione sulla data precisa per la fondazione dell’Ordine e sull’iniziale esistenza di solo nove Cavalieri per nove anni. Se, come sembra certo, il conte di Angiò fu ammesso nel 1120 e per nove anni l’Ordine non ammise nuovi membri, allora la data reale della fondazione dell’Ordine non può che risalire al 1111 o, al più tardi, al 1112.
A supporto di questa tesi esiste anche una lettera del 1114 del Vescovo di Chartres (morto nell’anno successivo), diretta al Conte di Champagne in procinto di partire per la Terrasanta, in cui il Vescovo gli scrive: “… abbiamo appreso che … prima di partire per Gerusalemme avete fatto voto di entrare nella MILICE DU CHRIST, che desiderate arruolarvi in questo esercito evangelico,” utilizzando la dizione allora in uso per indicare i Templari, in riferimento alla professione del voto di castità, non richiesta ai Crociati semplici.
La possibilità di una data precedente al 1118 viene anche supportata da altri atti storici che tessono le connessioni fra l’Ordine di Sion, fondato da Goffredo di Buglione possibilmente già nel 1090, e quindi nove anni prima della conquista di Gerusalemme, e l’ordine Templare. La sede ufficiale dell’Ordine di Sion sarebbe stata l’abbazia di Nostra Signora del Monte di Sion a Gerusalemme. L’abbazia, inizialmente abitata da un capitolo di canonici agostiniani, sarebbe diventata la sede dei Cavalieri dell’Ordine di Nostra Signora di Sion in epoca imprecisata. Gli atti del 19 luglio 1116 e del 2 maggio 1125, che riportano il nome ed il sigillo di uno dei Priori dell’Ordine di Sion assieme a quelli di Hughes de Payns, primo Maestro del Tempio, lasciano supporre chiari legami fra i due Ordini inizialmente co-operativi al punto che i Cavalieri del Tempio potrebbero essere la filiazione armata dell’Ordine di Sion.
Dopo il 1314, l’Ordine sopravvive con denominazioni differenti in vari Paesi, più o meno alla luce del sole, a seconda del potere esercitato dalla Chiesa in quei territori e della relativa acquiescenza a quest’ultimo da parte dei vari Sovrani.
L’Ordine dopo la sospensione papale
Per quanto riguarda la sopravvivenza nota dell’Ordine, va detto che molti degli Stati europei di allora non si piegarono al volere del Papa e/o lo interpretarono in modo molto riduttivo, anche se le ricchezze attribuite/possedute dai Templari esercitavano un ruolo tutt’altro che secondario nella politica dei vari Paesi cristiani europei.
In Spagna, i Templari continuarono ad esistere per molti anni prima di confluire, con l’approvazione di Papa Giovanni XXII, nell’Ordine di Montesa. In Portogallo, l’Ordine fu sottoposto ad inchiesta e scagionato da ogni accusa: si trasformò nell’Ordine dei Cavalieri di Cristo e con questo nome continuò ad esistere sino al XVI secolo, dedicandosi alle attività marinare volte alla costruzione dell’impero portoghese. I Templari del Regno di Mallorca, invece, continuarono sino alla loro estinzione, che avvenne nel 1350. Quelli di Lorena, dopo qualche tempo, protetti dal Duca di Lorena, chiesero ed ottennero di essere incorporati nell’Ordine Teutonico, mentre i Templari d’Ungheria continuarono, praticamente indisturbati, sino alla metà del 1400. In Inghilterra, contestando la decisione papale, il genero di Filippo il Bello, Edoardo II, si levò a difesa dell’Ordine, ma successivamente, sottoposto a fortissime pressioni da parte del Re di Francia e del Papa, accolse le loro richieste seppure in maniera parziale e senza impegno, permettendo alla stragrande maggioranza dei Templari residenti in Inghilterra di fuggire. In Scozia, che a quel tempo era in guerra con l’Inghilterra, le Bolle papali non arrivarono mai o, comunque, non furono mai rese pubbliche né, tanto meno, esecutive. Ciò permise all’Ordine di accogliere molti rifugiati e di sopravvivere, molto probabilmente, per altri quattro secoli. In Germania, i Cavalieri insorsero, anche con le armi, contro i giudici, che li assolsero. Quando l’Ordine fu sciolto dal Papa, molti Cavalieri entrarono nell’Ordine degli Ospitalieri di S. Giovanni ed altri passarono all’Ordine Teutonico che, nel 1522 ritorna allo stato laicale, ripudiando la sottomissione a Roma e schierandosi a sostegno del nascente luteranesimo.
Per quanto riguarda la presunta sopravvivenza segreta dell’Ordine, fa parte della tradizione templare l’idea che l’ultimo Maestro dell’antico Ordine, Jacques de Molay, avrebbe affidato i propri poteri ad un Cavaliere, Jean-Marc Larménius (o de l’Armenie), il quale avrebbe redatto una Charta (la cosiddetta Charta di Larménius) che sarebbe stata successivamente firmata dai Maestri segreti succeduti nel tempo. Di qui verrebbe la legittimazione storica della sopravvivenza dell’Ordine fino a quando, nel marzo del 1705, il nipote di Luigi XIV, Philippe, Duca d’Orléans (più tardi Reggente del Regno di Francia e, probabilmente di simpatie gianseniste) dichiara di “succedere” a Jacques-Henry de Durfort come Maestro del Tempio e pone fine all’esistenza “segreta” dei Templari, convocando a Versailles, l’11 aprile, un Capitolo Generale che adotta nuovi Statuti e che riconosce il Duca come Gran Maestro. Viene, altresì, diffusa la Charta Transmissionis di Larmenius, redatta in lettere cifrate, ulteriore comprova della sopravvivenza dei Templari dopo il 1314.
La diaspora templare
Nel 1947, de Sousa Fontes diffonde una sua revisione degli Statuti. Non è chiaro se siano mai stati approvati da un Capitolo Generale. L’anno successivo, il 20 agosto 1948, volendo conservare in famiglia il titolo di Reggente, de Sousa Fontes, in un atto privato, designa il figlio Fernando Campelo Pinto Pereira de Sousa Fontes come suo successore a vita. Nel 1956, per ragioni di salute, Fernando de Sousa Fontes, rinuncia alla Reggenza dell’Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem (OSMTJ) a favore del figlio che il 19 febbraio 1959, alla morte del padre, si autoproclama Reggente dell’Ordine, con il titolo di Principe reggente.
Sempre nel 1956, precisamente il 24 marzo, il Reggente del Capitolo francese, Guerardelle, Conte di Ribauville, nomina il Principe Don Gabriel Inellas de Clazomene e Rodosto (1913 – 1987) residente in Brasile, 49° Gran Maestro del Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ordo (SMTHO). Con questo atto origina l’osservanza brasiliana e la sede magistrale di questo gruppo si sposta in Sudamerica (Brasile).
Nel 1970, i Gran Priori che non riconoscono l’autorità di de Sousa Fontes, si incontrano a Parigi per un Capitolo Generale teso a ricostituire l’Ordine, impropriamente dilaniato dall’usurpazione portoghese. Il Gran Priore di Francia, Maresciallo Conte Anton Zdrojewski (già Gran Priore Generale per l’Europa e, a suo dire, capo della Resistenza polacca nella Francia occupata e, dopo il 1945, Ministro del Governo polacco in esilio) viene proclamato 49° Gran Maestro dell’Ordine. Zdrojewski riorganizza l’ubbidienza templare: ad ogni Gran Priorato viene riconosciuta la propria autonomia in modo da poter corrispondere alle aspirazioni profonde delle diverse nazionalità che compongono l’Ordine. Alla sua morte, avvenuta nel 1989, gli succede George Lamirand che guida l’Ordine fino al 4 febbraio 1994, data della sua dipartita.
Nello stesso anno, De Sousa Fontes dichiara nullo il Capitolo di Parigi e convoca un proprio Capitolo Generale, che si svolge in tre diverse sessioni (a Parigi, a Chicago ed a Tomar) e che vede la partecipazione della maggior parte dei Gran Priorati, sempre alla ricerca di una soluzione non traumatica del problema del vertice. Al successivo Capitolo di Chicago (Illinois) negli USA, nel 1971, si approvano numerose ed importanti Risoluzioni: l’Ordine deve essere cristiano, universale e non limitato ad alcuna nazionalità o lingua, il latino è dichiarato lingua ufficiale e si autorizza la ricerca di un membro di una casa reale per assumere il ruolo di Gran Maestro. Il 25 settembre 1983, in un Convento Internazionale dell’Ordine, si decide l’ammissione delle donne all’Ordine, in qualità di Dame templari.
Nel 1988, delusi dalla leadership portoghese di de Sousa Fontes, molti Gran Priorati europei e sudamericani si dotano di statuti autonomi e, nel castello di Siguenza (Spagna), guidati dal Gran Priorato di Spagna, si associano nell’IFA (International Federative Alliance) con l’obbiettivo di creare un’organizzazione internazionale templare che rispetti l’autonomia dei singoli Gran Priorati. Nasce così la nuova osservanza all’IFA.
Nel 1990, a capo dello Supremus Militaris Ordo Templi Hierosolymitani (SMOTJ), de Sousa Fontes adotta gli Statuti revisionati che presenta al Capitolo Generale di Santiago (1993: Toja) in Spagna, dove, però, non sono né discussi né approvati. Nel contempo, dal 23 al 25 giugno 1995, si riunisce a Londra un Conclave Internazionale dei Templari, organizzato dallo SMOTJ durante il quale viene costituito il Consiglio dei Gran Priori, presieduto dal Gran Priore della NATO, Esposito e con Segretario Generale, il Gran Priore di Germania, von Rind con il compito di amministrare l’Ordine, di rivedere gli Statuti ed aggiornarli e di presentare delle candidature adeguate per l’elezione del Gran Maestro. I rappresentanti dell’IFA fanno sapere che sono disposti a rientrare nello SMOTJ se il Principe reggente si dimette. Si decide di convocare un Gran Capitolo a Salisburgo (Austria), ma de Sousa Fontes si rifiuta di autorizzare tale incontro e, come capo dello SMOTJ, dichiara nulle tutte le deliberazioni prese dal Conclave di Londra. Dal 3 al 5 novembre 1995 si riunisce egualmente a Salisburgo il Consiglio dei Gran Priori che revoca ogni potere al Principe reggente de Sousa Fontes.
Su iniziativa del Gran Priorato USA nasce, nel 1995, l’osservanza atlantica, con il nome di Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani (OSMTH), formata da alcuni Gran Priorati di tutte e due le sponde dell’Atlantico. Il Gran Consiglio Internazionale dei Templari si riunisce a Parigi dal 15 al 17 marzo 1996. Si propone di conferire a de Sousa Fontes il titolo di Principe Reggente Emerito, al fine di evitare il consolidarsi di un contrasto profondo tra i Templari, ma la proposta viene respinta dall’interessato. Il Gran Consiglio ritira allora ogni riconoscimento a de Sousa Fontes come leader del mondo templare, decisione poi ribadita dal Gran Consiglio di Salisburgo II (1 – 5 novembre 1996). Altri Gran Priorati si organizzano in forma autonoma o su base regionale (Spagna, Portogallo, Australia e Belgio). Dal 25 al 27 aprile 1996 si tiene il Congresso IFA a Tomar, in Portogallo, dove viene adottato il cosiddetto Protocollo di Tomar, con l’intento di accelerare la creazione di un’unione internazionale dei Gran Priorati.
L’OSMTH si riunisce ad Aalborg (Danimarca), dal 29 luglio al 1° agosto 1997, per preparare l’agenda dei lavori del Consiglio dei Gran Priori che si riunirà nell’autunno successivo negli Stati Uniti. Al Congresso dell’IFA, a Lisbona, partecipa anche una rappresentanza del Consiglio OSMTH con l’obbiettivo di avviare i primi passi verso una Confederazione di tutti i Gran Priorati. I Gran Priori IFA si riuniscono, poi, a Siguenza, in Spagna, dove decidono l’elezione di un Gran Maestro e l’istituzione di un Consiglio dei Gran Priori e di un Magistero Internazionale. Si decide, altresì, che una rappresentanza IFA partecipi al successivo Consiglio OSMTH ad Alexandria, in Virginia (USA) il 17 e 18 ottobre 1997. In un successivo Consiglio OSMTH, a Turku (Finlandia), il 2 – 5 luglio 1998, si prende atto che, almeno per il momento, non è possibile una fusione con l’IFA. Si stabiliscono i criteri per le quote contributive, il principio “un Gran Priorato per Paese ed un solo voto per Gran Priorato” e viene eletto Maestro reggente il Maggior Generale Sir Roy Redgrave.
Nel successivo Consiglio OSMTH di Glasgow (Scozia) il 17 e 18 aprile 1999, si decide la costituzione formale del Consiglio dei Gran Priori e la registrazione dell’OSMTH in Svizzera e lo status di Organizzazione non Governativa (ONG) internazionale alle Nazioni Unite. L’Ammiraglio James Carey (USA) viene nominato Gran Commendatore ed il Maggior Generale Sir Roy Redgrave (UK) viene eletto Gran Maestro provvisorio.
Il 19 agosto dello stesso anno, Sir Roy Redgrave scrive al Segretario Generale dell’IFA, Luis Carlos de Matos, dissociandosi formalmente dalla decisione IFA di procedere all’elezione di un Gran Maestro. Ciò nonostante, l’IFA elegge il suo Gran Maestro ad Alcalà de Henares (Spagna), nella persona del Gran Priore di Spagna, Don Fernand de Toro-Garland, il quale, come primo atto dovuto scioglie l’IFA, dando vita all’O.S.M.T.H.U. (ORDO SUPREMUS MILITARIS TEMPLI HIEROSOLYMITANI UNIVERSALIS) che raccoglie tutti i 44 Priorati Generali che la componevano e che avevano dato luogo alle elezioni democratiche del Gran Maestro. I nuovi statuti dell’O.S.M.T.H.U. prevedono elezioni democratiche ogni cinque anni.
A seguito del ritrovamento della pergamena di Chinon da parte della ricercatrice Barbara Frale, avvenuta nel mese di settembre 2001, nel 2002 il Gran Maestro Don Fernando de Toro Garland con un suo seguito di Priori Generali viene invitato (per un desiderio del Venerato Pontefici Giovanni Paolo II) da Monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’archivio Secreto del Vaticano, a prenderne visione della Pergamena di Chinon che ha permesso la realizzazione dell’Opera “Exemplaria Praetiosa” del “Processus contra Templarios“, presentata alla platea mondiale il 25 ottobre 2007, che ha segnato la premessa cardine per ritrovare l’unità delle varie realtà templari nel mondo, nello spirito di servizio e di fedeltà verso il Santo Padre e la Chiesa Cattolica di Roma.
Dopo cinque anni di illuminata Maestria, ed a seguito di regolari elezioni, il 13 agosto 2004, nella splendida cornice di Santiago di Compostela (Spagna), durante il Giubileo Giacobeo, avviene il passaggio di consegne tra il Gran Maestro Don Fernando de Toro Garland ed il nuovo eletto Gran Maestro Don Antonio Paris, già Priore Generale d’Italia dell’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem ( O.S.M.T.J.).
Nel 1947, de Sousa Fontes diffonde una sua revisione degli Statuti. Non è chiaro se siano mai stati approvati da un Capitolo Generale. L’anno successivo, il 20 agosto 1948, volendo conservare in famiglia il titolo di Reggente, de Sousa Fontes, in un atto privato, designa il figlio Fernando Campelo Pinto Pereira de Sousa Fontes come suo successore a vita. Nel 1956, per ragioni di salute, Fernando de Sousa Fontes, rinuncia alla Reggenza dell’Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem (OSMTJ) a favore del figlio che il 19 febbraio 1959, alla morte del padre, si autoproclama Reggente dell’Ordine, con il titolo di Principe reggente.
Sempre nel 1956, precisamente il 24 marzo, il Reggente del Capitolo francese, Guerardelle, Conte di Ribauville, nomina il Principe Don Gabriel Inellas de Clazomene e Rodosto (1913 – 1987) residente in Brasile, 49° Gran Maestro del Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ordo (SMTHO). Con questo atto origina l’osservanza brasiliana e la sede magistrale di questo gruppo si sposta in Sudamerica (Brasile).
Nel 1970, i Gran Priori che non riconoscono l’autorità di de Sousa Fontes, si incontrano a Parigi per un Capitolo Generale teso a ricostituire l’Ordine, impropriamente dilaniato dall’usurpazione portoghese. Il Gran Priore di Francia, Maresciallo Conte Anton Zdrojewski (già Gran Priore Generale per l’Europa e, a suo dire, capo della Resistenza polacca nella Francia occupata e, dopo il 1945, Ministro del Governo polacco in esilio) viene proclamato 49° Gran Maestro dell’Ordine. Zdrojewski riorganizza l’ubbidienza templare: ad ogni Gran Priorato viene riconosciuta la propria autonomia in modo da poter corrispondere alle aspirazioni profonde delle diverse nazionalità che compongono l’Ordine. Alla sua morte, avvenuta nel 1989, gli succede George Lamirand che guida l’Ordine fino al 4 febbraio 1994, data della sua dipartita.
Nello stesso anno, De Sousa Fontes dichiara nullo il Capitolo di Parigi e convoca un proprio Capitolo Generale, che si svolge in tre diverse sessioni (a Parigi, a Chicago ed a Tomar) e che vede la partecipazione della maggior parte dei Gran Priorati, sempre alla ricerca di una soluzione non traumatica del problema del vertice. Al successivo Capitolo di Chicago (Illinois) negli USA, nel 1971, si approvano numerose ed importanti Risoluzioni: l’Ordine deve essere cristiano, universale e non limitato ad alcuna nazionalità o lingua, il latino è dichiarato lingua ufficiale e si autorizza la ricerca di un membro di una casa reale per assumere il ruolo di Gran Maestro. Il 25 settembre 1983, in un Convento Internazionale dell’Ordine, si decide l’ammissione delle donne all’Ordine, in qualità di Dame templari.
Nel 1988, delusi dalla leadership portoghese di de Sousa Fontes, molti Gran Priorati europei e sudamericani si dotano di statuti autonomi e, nel castello di Siguenza (Spagna), guidati dal Gran Priorato di Spagna, si associano nell’IFA (International Federative Alliance) con l’obbiettivo di creare un’organizzazione internazionale templare che rispetti l’autonomia dei singoli Gran Priorati. Nasce così la nuova osservanza all’IFA.
Nel 1990, a capo dello Supremus Militaris Ordo Templi Hierosolymitani (SMOTJ), de Sousa Fontes adotta gli Statuti revisionati che presenta al Capitolo Generale di Santiago (1993: Toja) in Spagna, dove, però, non sono né discussi né approvati. Nel contempo, dal 23 al 25 giugno 1995, si riunisce a Londra un Conclave Internazionale dei Templari, organizzato dallo SMOTJ durante il quale viene costituito il Consiglio dei Gran Priori, presieduto dal Gran Priore della NATO, Esposito e con Segretario Generale, il Gran Priore di Germania, von Rind con il compito di amministrare l’Ordine, di rivedere gli Statuti ed aggiornarli e di presentare delle candidature adeguate per l’elezione del Gran Maestro. I rappresentanti dell’IFA fanno sapere che sono disposti a rientrare nello SMOTJ se il Principe reggente si dimette. Si decide di convocare un Gran Capitolo a Salisburgo (Austria), ma de Sousa Fontes si rifiuta di autorizzare tale incontro e, come capo dello SMOTJ, dichiara nulle tutte le deliberazioni prese dal Conclave di Londra. Dal 3 al 5 novembre 1995 si riunisce egualmente a Salisburgo il Consiglio dei Gran Priori che revoca ogni potere al Principe reggente de Sousa Fontes.
Su iniziativa del Gran Priorato USA nasce, nel 1995, l’osservanza atlantica, con il nome di Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani (OSMTH), formata da alcuni Gran Priorati di tutte e due le sponde dell’Atlantico. Il Gran Consiglio Internazionale dei Templari si riunisce a Parigi dal 15 al 17 marzo 1996. Si propone di conferire a de Sousa Fontes il titolo di Principe Reggente Emerito, al fine di evitare il consolidarsi di un contrasto profondo tra i Templari, ma la proposta viene respinta dall’interessato. Il Gran Consiglio ritira allora ogni riconoscimento a de Sousa Fontes come leader del mondo templare, decisione poi ribadita dal Gran Consiglio di Salisburgo II (1 – 5 novembre 1996). Altri Gran Priorati si organizzano in forma autonoma o su base regionale (Spagna, Portogallo, Australia e Belgio). Dal 25 al 27 aprile 1996 si tiene il Congresso IFA a Tomar, in Portogallo, dove viene adottato il cosiddetto Protocollo di Tomar, con l’intento di accelerare la creazione di un’unione internazionale dei Gran Priorati.
L’OSMTH si riunisce ad Aalborg (Danimarca), dal 29 luglio al 1° agosto 1997, per preparare l’agenda dei lavori del Consiglio dei Gran Priori che si riunirà nell’autunno successivo negli Stati Uniti. Al Congresso dell’IFA, a Lisbona, partecipa anche una rappresentanza del Consiglio OSMTH con l’obbiettivo di avviare i primi passi verso una Confederazione di tutti i Gran Priorati. I Gran Priori IFA si riuniscono, poi, a Siguenza, in Spagna, dove decidono l’elezione di un Gran Maestro e l’istituzione di un Consiglio dei Gran Priori e di un Magistero Internazionale. Si decide, altresì, che una rappresentanza IFA partecipi al successivo Consiglio OSMTH ad Alexandria, in Virginia (USA) il 17 e 18 ottobre 1997. In un successivo Consiglio OSMTH, a Turku (Finlandia), il 2 – 5 luglio 1998, si prende atto che, almeno per il momento, non è possibile una fusione con l’IFA. Si stabiliscono i criteri per le quote contributive, il principio “un Gran Priorato per Paese ed un solo voto per Gran Priorato” e viene eletto Maestro reggente il Maggior Generale Sir Roy Redgrave.
Nel successivo Consiglio OSMTH di Glasgow (Scozia) il 17 e 18 aprile 1999, si decide la costituzione formale del Consiglio dei Gran Priori e la registrazione dell’OSMTH in Svizzera e lo status di Organizzazione non Governativa (ONG) internazionale alle Nazioni Unite. L’Ammiraglio James Carey (USA) viene nominato Gran Commendatore ed il Maggior Generale Sir Roy Redgrave (UK) viene eletto Gran Maestro provvisorio.
Il 19 agosto dello stesso anno, Sir Roy Redgrave scrive al Segretario Generale dell’IFA, Luis Carlos de Matos, dissociandosi formalmente dalla decisione IFA di procedere all’elezione di un Gran Maestro. Ciò nonostante, l’IFA elegge il suo Gran Maestro ad Alcalà de Henares (Spagna), nella persona del Gran Priore di Spagna, Don Fernand de Toro-Garland, il quale, come primo atto dovuto scioglie l’IFA, dando vita all’O.S.M.T.H.U. (ORDO SUPREMUS MILITARIS TEMPLI HIEROSOLYMITANI UNIVERSALIS) che raccoglie tutti i 44 Priorati Generali che la componevano e che avevano dato luogo alle elezioni democratiche del Gran Maestro. I nuovi statuti dell’O.S.M.T.H.U. prevedono elezioni democratiche ogni cinque anni.
A seguito del ritrovamento della pergamena di Chinon da parte della ricercatrice Barbara Frale, avvenuta nel mese di settembre 2001, nel 2002 il Gran Maestro Don Fernando de Toro Garland con un suo seguito di Priori Generali viene invitato (per un desiderio del Venerato Pontefici Giovanni Paolo II) da Monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’archivio Secreto del Vaticano, a prenderne visione della Pergamena di Chinon che ha permesso la realizzazione dell’Opera “Exemplaria Praetiosa” del “Processus contra Templarios“, presentata alla platea mondiale il 25 ottobre 2007, che ha segnato la premessa cardine per ritrovare l’unità delle varie realtà templari nel mondo, nello spirito di servizio e di fedeltà verso il Santo Padre e la Chiesa Cattolica di Roma.
Dopo cinque anni di illuminata Maestria, ed a seguito di regolari elezioni, il 13 agosto 2004, nella splendida cornice di Santiago di Compostela (Spagna), durante il Giubileo Giacobeo, avviene il passaggio di consegne tra il Gran Maestro Don Fernando de Toro Garland ed il nuovo eletto Gran Maestro Don Antonio Paris, già Priore Generale d’Italia dell’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem ( O.S.M.T.J.).

L’Ordine del Tempio dopo il XVIII secolo
Foto: Il sigillo di Bernard-Raymond Fabré-Palaprat, ritrovato dopo lunghe ricerche storiche presso antiche nobili famiglie francesi, custodito dal Gran Balivato della Magna Grecia.
Con la presa di posizione pubblica del Duca d’Orléans ha inizio la restaurazione moderna dell’Ordine che, con alterne e spesso confuse vicende, continua a tutt’oggi la propria vita. La successione dei Gran Maestri (Philippe d’Orléans muore nel 1723) s’interrompe, fortunosamente, durante la Rivoluzione francese. Claude-Mathieu Radix de Chevillon, Reggente durante la Rivoluzione, rifiuta di assumere il ruolo di Gran Maestro e gli subentra Bernard-Raymond Fabré-Palaprat, l’ultimo a firmare la Charta Transmissionis usando lettere cifrate. Questa restaurazione ha l’approvazione del nuovo Imperatore di Francia, Napoleone Bonaparte, che da il via ad una nuova aristocrazia.
Diffidente nei confronti dei principi antimonarchici frammassoni, probabilmente l’Imperatore vede nel ricostituito Ordine del Tempio una alternativa favorevole a sé ed ai suoi fedeli. A partire dal 1804, l’Ordine sviluppa le sue strutture e si organizza come istituzione cavalleresca, assistenziale, tollerante, tradizionale ed universale. Tra il 1804 ed il 1808, infatti, il successo delle adesioni al neo-ricostituito Ordine risulta dal moltiplicarsi dei Priorati e delle Commende in tutto l’Impero napoleonico. Gli aspiranti che non siano in possesso dei requisiti di nobiltà richiesti vengono nobilitati. Per ulteriormente differenziarsi dalle sue origini massoni, l’Ordine “professa la religione cattolica, apostolica, romana” e respinge le richieste d’investitura avanzate da Protestanti.
Restaurati i Borboni, Luigi XVIII pone i Templari sotto la propria regale protezione, temendo la possibile influenza politica di alcuni gruppi, oppositori della restaurata monarchia. Più tardi, i Templari francesi appoggiano i moti insurrezionali del 1830 contro Carlo X che minaccia il ritorno dell’assolutismo, così come l’insurrezione belga contro il dominio olandese degli Orange-Nassau, rivolta che si concluderà con l’indipendenza del Belgio nel 1831.
Il 18 febbraio 1838 muore Fabré-Palaprat ed il 29 maggio dello stesso anno la Reggenza dell’Ordine viene affidata al cattolico Conte de Morèton ed il Capitolo Generale nomina una nuova Commissione Esecutiva. Poiché gli Statuti del 1705 risultano “corrotti” nel periodo di Fabré-Palaprat, viene approvato un nuovo documento che “rinnova le tradizioni cavalleresche e l’ubbidienza alla Chiesa cattolica”.
L’11 febbraio 1841, a Parigi, i Templari prendono una decisione molto importante: i Cristiani di qualunque confessione possono far parte dell’Ordine la cui religione ufficiale resta, però, quella apostolica, cattolica romana. Con legge del 28 luglio 1848 l’Assemblea Costituente francese vieta l’attività di tutti gli Ordini e di tutte le associazioni ma, cambiato nuovamente il clima politico, con il Secondo Impero, Napoleone III, nel 1850, concede il proprio riconoscimento ai Templari. Con Decreto del 13 giugno 1853 l’Imperatore li autorizza a portare in pubblico le insegne dell’Ordine e, nel 1857, il Reggente de Valleray restaura l’uso della croce patriarcale.
In Francia, la Gran Maestranza viene assunta, nel 1892, dal poeta e scrittore decadente Joseph Aimé Péladan, considerato, tra l’altro, il fondatore della kabbalistica Rosacroce e del magismo. L’11 novembre 1894, si tiene a Bruxelles un Convento Generale nel corso del quale si decide la costituzione di una Segreteria Internazionale dei Templari.
Non vi parteciparono i Templari inglesi che, nel frattempo, il 24 gennaio di quell’anno, confermarono come Gran Maestro Edoardo VII, Re d’Inghilterra ed Imperatore delle Indie. Ma il trasferimento della sede templare in Inghilterra non piacque all’insieme dei Templari. Morto Edoardo VII nel 1910, gli subentra, come Gran Maestro, Guglielmo II, Imperatore di Germania. Allo scoppio della prima guerra mondiale Guglielmo II si dimette, per ragioni di opportunità, dalla carica di Gran Maestro.
Nel 1915 si costituisce un Segretariato Internazionale Templare per la conservazione della solidarietà e dei rapporti fra i Templari di tutto il mondo, con sede in Belgio e, cinque anni più tardi, si procede anche all’elezione di un Consiglio di Reggenza: il 1° ottobre 1933, a Louvain, visto il successo del rilancio templare, il Gran Priorato del Belgio decide la ricostituzione del Magistero dell’Ordine, a Bruxelles, e ne affida la reggenza a Théodore Covias. Dieci mesi dopo, l’8 agosto 1934, Emile-Isaac Vanderberg subentra a Covias come Reggente e Guardiano dell’Ordine, e si dedicando alla rivitalizzazione dei Priorati templari in Europa.
Nel novembre del 1942, durante l’occupazione tedesca del Belgio, per timore della repressione nazionalsocialista nei confronti delle associazioni tradizionali, iniziatiche e cavalleresche (quindi anche dei Templari), Vanderberg invia gli archivi del Tempio a Porto, in Portogallo, paese neutrale, affidandoli al Conte Antonio Campelo Pinto de Sousa Fontes, Gran Priore del Portogallo. Terminato il conflitto, Vanderberg chiede inutilmente la restituzione degli Archivi a de Sousa Fontes che, invece, sostiene che la trasmissione degli Archivi è stata una vera e propria trasmissione di poteri. Alla morte accidentale di Vanderberg, de Sousa Fontes si autonomina Reggente creando dissapori all’interno dell’Ordine. Alcuni Priorati riconoscono la sua autorità ma molti altri, come facilmente prevedibile, la rifiutano. Questo evento, purtroppo, dà il via ad una parcellizzazione dei gruppi templari e alla situazione contemporanea che, tenta con difficoltà di ricomporre una unitarietà di intenti ed azioni all’interno della grande, ed internazionale, famiglia templare.
Foto: Il sigillo di Bernard-Raymond Fabré-Palaprat, ritrovato dopo lunghe ricerche storiche presso antiche nobili famiglie francesi, custodito dal Gran Balivato della Magna Grecia.
Con la presa di posizione pubblica del Duca d’Orléans ha inizio la restaurazione moderna dell’Ordine che, con alterne e spesso confuse vicende, continua a tutt’oggi la propria vita. La successione dei Gran Maestri (Philippe d’Orléans muore nel 1723) s’interrompe, fortunosamente, durante la Rivoluzione francese. Claude-Mathieu Radix de Chevillon, Reggente durante la Rivoluzione, rifiuta di assumere il ruolo di Gran Maestro e gli subentra Bernard-Raymond Fabré-Palaprat, l’ultimo a firmare la Charta Transmissionis usando lettere cifrate. Questa restaurazione ha l’approvazione del nuovo Imperatore di Francia, Napoleone Bonaparte, che da il via ad una nuova aristocrazia.
Diffidente nei confronti dei principi antimonarchici frammassoni, probabilmente l’Imperatore vede nel ricostituito Ordine del Tempio una alternativa favorevole a sé ed ai suoi fedeli. A partire dal 1804, l’Ordine sviluppa le sue strutture e si organizza come istituzione cavalleresca, assistenziale, tollerante, tradizionale ed universale. Tra il 1804 ed il 1808, infatti, il successo delle adesioni al neo-ricostituito Ordine risulta dal moltiplicarsi dei Priorati e delle Commende in tutto l’Impero napoleonico. Gli aspiranti che non siano in possesso dei requisiti di nobiltà richiesti vengono nobilitati. Per ulteriormente differenziarsi dalle sue origini massoni, l’Ordine “professa la religione cattolica, apostolica, romana” e respinge le richieste d’investitura avanzate da Protestanti.
Restaurati i Borboni, Luigi XVIII pone i Templari sotto la propria regale protezione, temendo la possibile influenza politica di alcuni gruppi, oppositori della restaurata monarchia. Più tardi, i Templari francesi appoggiano i moti insurrezionali del 1830 contro Carlo X che minaccia il ritorno dell’assolutismo, così come l’insurrezione belga contro il dominio olandese degli Orange-Nassau, rivolta che si concluderà con l’indipendenza del Belgio nel 1831.
Il 18 febbraio 1838 muore Fabré-Palaprat ed il 29 maggio dello stesso anno la Reggenza dell’Ordine viene affidata al cattolico Conte de Morèton ed il Capitolo Generale nomina una nuova Commissione Esecutiva. Poiché gli Statuti del 1705 risultano “corrotti” nel periodo di Fabré-Palaprat, viene approvato un nuovo documento che “rinnova le tradizioni cavalleresche e l’ubbidienza alla Chiesa cattolica”.
L’11 febbraio 1841, a Parigi, i Templari prendono una decisione molto importante: i Cristiani di qualunque confessione possono far parte dell’Ordine la cui religione ufficiale resta, però, quella apostolica, cattolica romana. Con legge del 28 luglio 1848 l’Assemblea Costituente francese vieta l’attività di tutti gli Ordini e di tutte le associazioni ma, cambiato nuovamente il clima politico, con il Secondo Impero, Napoleone III, nel 1850, concede il proprio riconoscimento ai Templari. Con Decreto del 13 giugno 1853 l’Imperatore li autorizza a portare in pubblico le insegne dell’Ordine e, nel 1857, il Reggente de Valleray restaura l’uso della croce patriarcale.
In Francia, la Gran Maestranza viene assunta, nel 1892, dal poeta e scrittore decadente Joseph Aimé Péladan, considerato, tra l’altro, il fondatore della kabbalistica Rosacroce e del magismo. L’11 novembre 1894, si tiene a Bruxelles un Convento Generale nel corso del quale si decide la costituzione di una Segreteria Internazionale dei Templari.
Non vi parteciparono i Templari inglesi che, nel frattempo, il 24 gennaio di quell’anno, confermarono come Gran Maestro Edoardo VII, Re d’Inghilterra ed Imperatore delle Indie. Ma il trasferimento della sede templare in Inghilterra non piacque all’insieme dei Templari. Morto Edoardo VII nel 1910, gli subentra, come Gran Maestro, Guglielmo II, Imperatore di Germania. Allo scoppio della prima guerra mondiale Guglielmo II si dimette, per ragioni di opportunità, dalla carica di Gran Maestro.
Nel 1915 si costituisce un Segretariato Internazionale Templare per la conservazione della solidarietà e dei rapporti fra i Templari di tutto il mondo, con sede in Belgio e, cinque anni più tardi, si procede anche all’elezione di un Consiglio di Reggenza: il 1° ottobre 1933, a Louvain, visto il successo del rilancio templare, il Gran Priorato del Belgio decide la ricostituzione del Magistero dell’Ordine, a Bruxelles, e ne affida la reggenza a Théodore Covias. Dieci mesi dopo, l’8 agosto 1934, Emile-Isaac Vanderberg subentra a Covias come Reggente e Guardiano dell’Ordine, e si dedicando alla rivitalizzazione dei Priorati templari in Europa.
Nel novembre del 1942, durante l’occupazione tedesca del Belgio, per timore della repressione nazionalsocialista nei confronti delle associazioni tradizionali, iniziatiche e cavalleresche (quindi anche dei Templari), Vanderberg invia gli archivi del Tempio a Porto, in Portogallo, paese neutrale, affidandoli al Conte Antonio Campelo Pinto de Sousa Fontes, Gran Priore del Portogallo. Terminato il conflitto, Vanderberg chiede inutilmente la restituzione degli Archivi a de Sousa Fontes che, invece, sostiene che la trasmissione degli Archivi è stata una vera e propria trasmissione di poteri. Alla morte accidentale di Vanderberg, de Sousa Fontes si autonomina Reggente creando dissapori all’interno dell’Ordine. Alcuni Priorati riconoscono la sua autorità ma molti altri, come facilmente prevedibile, la rifiutano. Questo evento, purtroppo, dà il via ad una parcellizzazione dei gruppi templari e alla situazione contemporanea che, tenta con difficoltà di ricomporre una unitarietà di intenti ed azioni all’interno della grande, ed internazionale, famiglia templare.
La Storia dell’Ordine
L’Ordine monastico militare dei Cavalieri Templari fu fondato nel 1118 (o 1119) da Hugues de Payns o Payens, cavaliere dello Champagne, località a sud della Francia, in Terra Santa al tempo delle crociate. Altri otto nobili cavalieri, figli cadetti di feudatari del tempo, lo seguirono nel suo progetto iniziale dando origine all’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo. Gli scopi dichiarati dell’Ordine erano quelli di difendere le strade di accesso ai luoghi sacri dai banditi e dalle incursioni saracene e di presidiare i pozzi e le sorgenti. L’Ordine era alle dirette dipendenze dei pontefici che, nel susseguirsi degli anni, lo colmarono di privilegi e di poteri.
In Oriente, i cavalieri combatterono la loro guerra santa, coprendosi di gloria, pagando un pesante tributo di sangue per due secoli, addossandosi i ruoli più pericolosi durante i combattimenti, basta ricordare che, dei 22 Maestri dell’Ordine, ben 13 morirono con la spada in pugno, e guadagnandosi l’appellativo di: “Militia armata di San Bernardo”.
In Occidente, i cavalieri compirono un’opera altamente civilizzatrice: furono costruttori di ponti; edificarono chiese, ospizi, strade e villaggi; bonificarono terreni paludosi ed incolti seguendo i sistemi cistercensi e fondarono una fitta rete di case-forti, chiamate “commende”, che ricoprirono l’intero territorio europeo permettendo ai templari, ed ai loro assistiti, di passare la notte in luoghi sani e protetti da pericoli. Le commende sorgevano ovunque: nelle vicinanze di fiumi, lungo le antiche vie consolari, nelle campagne, nei villaggi e nelle città; venivano costruite volutamente a distanza di un giorno di tragitto a cavallo fra una commenda e l’altra, tenendo conto della difficoltà del territorio. In Italia, le commende venivano chiamate “precettorie” o “mansioni” a seconda della loro importanza e comprendevano: un convento con torri di vedetta ai lati, una cappella, una foresteria, una scuderia, un’armeria, un cimitero ed un vivarium o pescheria, dove venivano allevati i pesci di cui i cavalieri templari facevano largo uso, dato il particolare regime di alimentazione seguito.
Per facilitare gli spostamenti fra Oriente ed Occidente, i templari si avvalevano di una potente e prestigiosa flotta, alla fonda nel porto della Rochelle, in Francia. Le navi templari, però, al di là dei traffici usuali fra i luoghi santi e i porti europei, erano utilizzate anche per intraprendere nuove rotte occidentali. È noto a molti che i templari si spinsero sino alle terre che, secoli dopo, saranno chiamate Americhe. Da questi territori occidentali prelevarono l’argento, di cui all’epoca l’Europa era sprovvista, utilizzandolo per la costruzione delle 80 grandi cattedrali gotiche europee.
Dopo la caduta di S. Giovanni d’Acri (1291), i templari posero il loro quartier generale a Cipro con lo scopo di avvicinarsi geograficamente a Gerusalemme, città da riconquistare, ma mantennero Parigi come centro finanziario, politico ed economico.
La cessata attività militare dell’ordine portò i templari ad occuparsi ancor più di problemi finanziari e amministrativi. Banchieri e tesorieri di papi, re e principi, furono gli inventori della “lettera di credito”, grazie alla quale il denaro poteva circolare ovunque con sicurezza. Il sistema della “fede di credito” si basava su un alfabeto criptato, conosciuto da pochi e che veniva riformulato ogni due settimane. La fede, nella prima parte del testo, conteneva la descrizione dei caratteri somatici del portatore e una parola chiave che faceva risalire al periodo e alla zona di rilascio del documento, ciò per evitare perdite di danaro nel caso la lettera di credito fosse stata rubata al reale possessore ed esibita per la riscossione del denaro in maniera fraudolenta.
L’Ordine era diventato nel tempo una potenza economica sempre più potente, pari ad uno stato nello stato. Le enormi donazioni ricevute, le redditizie operazioni bancarie, le proprietà terriere grandi come feudi e gestite magistralmente e tutti i privilegi accumulati dai templari nel tempo suscitarono le invidie di laici, ecclesiastici e re. Fra i maggiori nemici dei templari, spicca il ruolo di Filippo il Bello, re di Francia, debitore di enormi somme e fortemente impaurito dal potere templare. Questi, allevato dal tutore Egidio Romano Colonna con spirito belligerante ed ostile verso la Chiesa di Roma, si servì di personaggi di dubbia reputazione per accusare i templari di aver fatto fallire le Crociate, di essere eretici e colpevoli di altri tredici capi di accusa.
Clemente V, papa francese, non fu in grado di opporsi alle manovre false e accusatorie del re di Francia cui doveva la sua elezione pilotata. E così, nella notte del venerdì 13 ottobre 1307, divenuto tristemente famoso, tutti i cavalieri templari furono arrestati simultaneamente negli insediamenti dell’intero territorio francese, torturati ed indotti a confessare davanti a prelati venduti e falsi. Dopo anni di tentennamenti, con i cavalieri sempre incarcerati, il papa pose fine alla questione sospendendo l’Ordine per via amministrativa con la bolla “Vox clamantis in excelso” del 3 aprile 1312. Nonostante la sospensione dell’Ordine, però, il 18 marzo 1314, l’ultimo Maestro Jacques de Molay venne messo al rogo e l’Ordine risultò, almeno in superficie, annientato. Le enormi ricchezze dei templari furono incorporate dal re di Francia anche se parte degli immobili furono dati in affidamento all’Ordine Ospedaliero San Giovanni di Gerusalemme, oggi Sovrano Militare Ordine di Malta.
L’Ordine monastico militare dei Cavalieri Templari fu fondato nel 1118 (o 1119) da Hugues de Payns o Payens, cavaliere dello Champagne, località a sud della Francia, in Terra Santa al tempo delle crociate. Altri otto nobili cavalieri, figli cadetti di feudatari del tempo, lo seguirono nel suo progetto iniziale dando origine all’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo. Gli scopi dichiarati dell’Ordine erano quelli di difendere le strade di accesso ai luoghi sacri dai banditi e dalle incursioni saracene e di presidiare i pozzi e le sorgenti. L’Ordine era alle dirette dipendenze dei pontefici che, nel susseguirsi degli anni, lo colmarono di privilegi e di poteri.
In Oriente, i cavalieri combatterono la loro guerra santa, coprendosi di gloria, pagando un pesante tributo di sangue per due secoli, addossandosi i ruoli più pericolosi durante i combattimenti, basta ricordare che, dei 22 Maestri dell’Ordine, ben 13 morirono con la spada in pugno, e guadagnandosi l’appellativo di: “Militia armata di San Bernardo”.
In Occidente, i cavalieri compirono un’opera altamente civilizzatrice: furono costruttori di ponti; edificarono chiese, ospizi, strade e villaggi; bonificarono terreni paludosi ed incolti seguendo i sistemi cistercensi e fondarono una fitta rete di case-forti, chiamate “commende”, che ricoprirono l’intero territorio europeo permettendo ai templari, ed ai loro assistiti, di passare la notte in luoghi sani e protetti da pericoli. Le commende sorgevano ovunque: nelle vicinanze di fiumi, lungo le antiche vie consolari, nelle campagne, nei villaggi e nelle città; venivano costruite volutamente a distanza di un giorno di tragitto a cavallo fra una commenda e l’altra, tenendo conto della difficoltà del territorio. In Italia, le commende venivano chiamate “precettorie” o “mansioni” a seconda della loro importanza e comprendevano: un convento con torri di vedetta ai lati, una cappella, una foresteria, una scuderia, un’armeria, un cimitero ed un vivarium o pescheria, dove venivano allevati i pesci di cui i cavalieri templari facevano largo uso, dato il particolare regime di alimentazione seguito.
Per facilitare gli spostamenti fra Oriente ed Occidente, i templari si avvalevano di una potente e prestigiosa flotta, alla fonda nel porto della Rochelle, in Francia. Le navi templari, però, al di là dei traffici usuali fra i luoghi santi e i porti europei, erano utilizzate anche per intraprendere nuove rotte occidentali. È noto a molti che i templari si spinsero sino alle terre che, secoli dopo, saranno chiamate Americhe. Da questi territori occidentali prelevarono l’argento, di cui all’epoca l’Europa era sprovvista, utilizzandolo per la costruzione delle 80 grandi cattedrali gotiche europee.
Dopo la caduta di S. Giovanni d’Acri (1291), i templari posero il loro quartier generale a Cipro con lo scopo di avvicinarsi geograficamente a Gerusalemme, città da riconquistare, ma mantennero Parigi come centro finanziario, politico ed economico.
La cessata attività militare dell’ordine portò i templari ad occuparsi ancor più di problemi finanziari e amministrativi. Banchieri e tesorieri di papi, re e principi, furono gli inventori della “lettera di credito”, grazie alla quale il denaro poteva circolare ovunque con sicurezza. Il sistema della “fede di credito” si basava su un alfabeto criptato, conosciuto da pochi e che veniva riformulato ogni due settimane. La fede, nella prima parte del testo, conteneva la descrizione dei caratteri somatici del portatore e una parola chiave che faceva risalire al periodo e alla zona di rilascio del documento, ciò per evitare perdite di danaro nel caso la lettera di credito fosse stata rubata al reale possessore ed esibita per la riscossione del denaro in maniera fraudolenta.
L’Ordine era diventato nel tempo una potenza economica sempre più potente, pari ad uno stato nello stato. Le enormi donazioni ricevute, le redditizie operazioni bancarie, le proprietà terriere grandi come feudi e gestite magistralmente e tutti i privilegi accumulati dai templari nel tempo suscitarono le invidie di laici, ecclesiastici e re. Fra i maggiori nemici dei templari, spicca il ruolo di Filippo il Bello, re di Francia, debitore di enormi somme e fortemente impaurito dal potere templare. Questi, allevato dal tutore Egidio Romano Colonna con spirito belligerante ed ostile verso la Chiesa di Roma, si servì di personaggi di dubbia reputazione per accusare i templari di aver fatto fallire le Crociate, di essere eretici e colpevoli di altri tredici capi di accusa.
Clemente V, papa francese, non fu in grado di opporsi alle manovre false e accusatorie del re di Francia cui doveva la sua elezione pilotata. E così, nella notte del venerdì 13 ottobre 1307, divenuto tristemente famoso, tutti i cavalieri templari furono arrestati simultaneamente negli insediamenti dell’intero territorio francese, torturati ed indotti a confessare davanti a prelati venduti e falsi. Dopo anni di tentennamenti, con i cavalieri sempre incarcerati, il papa pose fine alla questione sospendendo l’Ordine per via amministrativa con la bolla “Vox clamantis in excelso” del 3 aprile 1312. Nonostante la sospensione dell’Ordine, però, il 18 marzo 1314, l’ultimo Maestro Jacques de Molay venne messo al rogo e l’Ordine risultò, almeno in superficie, annientato. Le enormi ricchezze dei templari furono incorporate dal re di Francia anche se parte degli immobili furono dati in affidamento all’Ordine Ospedaliero San Giovanni di Gerusalemme, oggi Sovrano Militare Ordine di Malta.
L’Ordine in Italia
L’Ordine aveva una sola provincia templare in Italia, chiamata “Apulia”, che era la XIII in ordine di costituzione. Successivamente si formarono due province: una chiamata “Lombardia o Italia”, che raggruppava le regioni centro-settentrionali e la Sardegna, ed una chiamata “Puglia”, comprendente le regioni meridionali e la Sicilia. Nel rispetto della costituzione dell’Ordine, ogni provincia veniva retta da un Maestro che era a capo di numerose precettorie di case templari distribuite sull’intero territorio nazionale.
Una confusione, tutta italiana, databile intorno al 1700 e riconducibile alla comparsa delle Consorterie Massoniche con le quali l’Ordine, sia storico sia moderno, non ha mai avuto collegamenti diretti, è riscontrabile in riferimento al titolo di Gran Maestro, titolo che non è mai appartenuto alla tradizione Templare.
In diversi momenti storici, i templari italiani furono preposti, dal papa o dalle autorità civili, al comando di fortezze, castelli, intere aree geografiche o vennero deputati a svolgere funzioni delicate, ricoprendo ruoli ecclesiastici e politici di rilievo. Complice, in molti casi, era la posizione stessa delle case templari italiane, geograficamente ben collegate con la Terra Santa o vicine alla residenza del Papa. Difatti, fu proprio la vicinanza alla sede papale che rese S. Maria dell’Aventino di Roma il centro politico/strategico dell’Ordine.
Una mappa dei maggiori insediamenti sul territorio italiano indica come luoghi di forte presenza templare:
• le città di Asti, Milano, Treviso, Verona, Moncalieri, Osimo e Napoli (Doganella), considerate zone di grande importanza strategica;
• le grosse aree di snodo come Bologna, Piacenza, Perugia, Matera, Potenza e Cicciano di Nola;
• i porti di Venezia, Genova, Pisa, Brindisi, Messina, Civitavecchia, Barletta e Pozzuoli.
L’organizzazione dell’Ordine Templare italiano prevedeva la stessa suddivisione di ruoli illustrata precedentemente, comprendendo:
• i cavalieri che, anche se non tutti di discendenza aristocratica, erano a conoscenza delle arti del combattimento; questi indossavano tuniche, cotte e mantelli bianchi con croce rossa a otto punte sulla spalla sinistra, all’altezza del cuore
• i sergenti o fratelli d’arme che indossavano mantelli neri a croce rossa
• gli scudieri, giovani che attendevano alle necessità dei cavalieri e che diventavano cavalieri solo in via eccezionale a seguito di grandi atti di eroismo e/o di nobiltà d’animo
• i fratelli di mestiere o serventi
• i turcopoli
• i cappellani
Ogni precettoria, che reclutava i suoi membri a livello locale, veniva amministrata in modo da essere perfettamente autosufficiente ed in grado di provvedere ad un surplus produttivo (alimenti, bestiame, denaro) da inviare ai fratelli combattenti in Terra Santa che, al contrario, quando rientravano sul suolo nazionale, portavano con sé le novità socio-culturali acquisite in terre lontane.
Nei due secoli di vita attiva dell’Ordine (1118-1312), il contatto con civiltà più progredite offrì ai templari l’opportunità di appropriarsi di nuove conoscenze in svariati campi, rendendoli pronti ad un concetto ecumenico di vita che permeava la loro disponibilità d’animo, all’avanguardia per l’epoca, ad accettare la mescolanza socio-culturale che, nel contempo, favoriva l’arricchimento epistemologico dovuto all’intreccio con culture e religioni diverse.
Quando la persecuzione si abbatté sull’Ordine nel 1307, anche i vescovi italiani, come quelli europei, ebbero l’ordine di istruire processi inquisitori, ma pochi furono gli arresti in Italia dove, dopo i processi e la soppressione dell’Ordine, calò uno spesso velo di silenzio. Molti dei documenti templari, gelosamente custoditi in archivi riservati, furono distrutti per proteggere la figura dei pontefici, incolpati dallo stesso Dante, da più fonti riconosciuto come templare.
Ruoli Templari
IL FRATELLO CAVALIERE
Reclutato fra la nobiltà, affinché avesse già conseguito un adeguato addestramento militare e, soprattutto, fosse già stato ordinato cavaliere (secolare), il fratello cavaliere era la colonna portante dell’Ordine, sempre in prima linea nel combattimento grazie alla maestria personale e al buon equipaggiamento di guerra a sua disposizione.
Simbolo del fratello cavaliere era un mantello tutto bianco che gli veniva posto sulle spalle alla fine della cerimonia di accoglienza, quando pronunziava i voti di povertà, castità e obbedienza. Successivamente, sotto il pontificato di Eugenio III nel 1147/48, una croce rossa verrà apposta sul mantello bianco all’altezza del cuore.
Dai ranghi dei fratelli cavalieri venivano la maggior parte dei dignitari dell’Ordine, come il Maestro, il Maresciallo, il Siniscalco, e così via.
IL FRATELLO SERGENTE
Il fratello sergente, non di nobile lignaggio, poteva svolgere sia compiti militari sia compiti amministrativi ed economici, ad esempio poteva gestire una fattoria o un casale. Quando necessario, anche i fratelli sergenti potevano guerreggiare e, armati quasi come i cavalieri, combattevano a cavallo nella seconda schiera, oppure a piedi. Fra i militari sergenti venivano eletti: il Gonfaloniere (colui che portava il Baussant in battaglia, probabilmente il più alto onore per un templare), il Turcopoliere e il Sotto – Maresciallo. Indossavano mantelli di colore nero ed una cotta d’arme con croci rosse sul davanti e sul retro.
IL FRATELLO DI MESTIERE
I fratelli di mestiere, che come ben indica il nome non erano monaci in quanto non pronunciavano i voti, avevano un ruolo importantissimo per il buon funzionamento dell’Ordine. Erano agricoltori, falegnami, fabbri, sellai, maniscalchi, e così via, ricoprendo tutte le figure lavorative necessarie a mantenere armi e castelli in efficienza, a produrre le derrate alimentari e a curare l’allevamento delle bestie. Erano assunti e pagati dai monaci templari ed in più partecipavano dei vantaggi spirituali dell’Ordine.
IL TURCOPOLO
I templari, avendo ben compreso che le tattiche usate in Europa non potevano essere vincenti anche in Terra Santa, furono i primi ad inserire nella propria organizzazione militare i turcopoli che erano soldati reclutati tra la popolazione locale, armati alla leggera, dotati di arco e frecce ed addestrati alle tecniche saracene di combattimento. Questi venivano utilizzati per impegnare e stancare il nemico prima che la cavalleria templare più pesante potesse colpire con forza e determinazione. I turcopoli vennero poi stabilmente inseriti in tutti gli eserciti permanenti presenti in Terra Santa.
Festività Templari
Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
Gennaio
6 Epifania di Nostro Signore
Febbraio
2 Presentazione di Gesù al Tempio
Marzo
17 Fine 889° Anno Templare
18 Inizio 890° Anno Templare
Aprile
23 San Giorgio
Maggio
18 Morte di Guillaume de Beaujeu
19 San Celestino V
Giugno
3 Santissima Trinità
24 San Giovanni Battista
Luglio
22 Santa Maria Maddalena
Agosto
20 San Bernardo di Chiaravalle
29 Martirio San Giovanni Battista
Settembre
8 Nascita della Beata Vergine Maria
29 Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele
Ottobre
2 Santi Angeli Custodi
5 Anniversario Costituzione Priorato Generale d’Italia
13 Arresto Templari in Francia
Novembre
1 Tutti i Santi
Dicembre
10 Beata Vergine Maria di Loreto
25 Natale di Nostro Signore
27 San Giovanni Evangelista
Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
Gennaio
6 Epifania di Nostro Signore
Febbraio
2 Presentazione di Gesù al Tempio
Marzo
17 Fine 889° Anno Templare
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Aprile
23 San Giorgio
Maggio
18 Morte di Guillaume de Beaujeu
19 San Celestino V
Giugno
3 Santissima Trinità
24 San Giovanni Battista
Luglio
22 Santa Maria Maddalena
Agosto
20 San Bernardo di Chiaravalle
29 Martirio San Giovanni Battista
Settembre
8 Nascita della Beata Vergine Maria
29 Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele
Ottobre
2 Santi Angeli Custodi
5 Anniversario Costituzione Priorato Generale d’Italia
13 Arresto Templari in Francia
Novembre
1 Tutti i Santi
Dicembre
10 Beata Vergine Maria di Loreto
25 Natale di Nostro Signore
27 San Giovanni Evangelista
Storia
La Charta di Larméniusmartedì, 14 ottobre 2008Foto della porzione superiore della Charta di Larménius. La Charta di Larménius è un documento, giudicato un falso dalla maggior parte degli storici, con il quale l’ultimo Maestro dell’Ordine dei Templari, Jacques de Molay, prima di subire la condanna al rogo nel 1314, avrebbe affidato la propria carica ad un cavaliere chiamato Jean-Marc Larménius […]
La Pergamena di Chinonmartedì, 14 ottobre 2008Nella foto dell’evento da sinistra a destra: Fr+ Horacio Amadeo Della Torre, Precettore Internazionale dell’Ordine e Priore Generale di Argentina; Mons. Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Secreto Vaticano; Fr+ Fernando de Toro-Garland, Maestro Internazionale dell’Ordine OSMTHU; Dottoressa Barbara Frale (scopritrice del documento), Fr+ Antonio Paris, Siniscalco Internazionale dell’Ordine e Priore Generale di Italia e Fr+ José […]
Bolla della Perdonanza – Celestino Vmartedì, 14 ottobre 2008Con la bolla della Perdonanza il Pontefice Templare Celestino V concede l’indulgenza plenaria a tutti coloro che visiteranno la chiesa aquilana di Santa Maria di Collemaggio nel giorno del Martirio di San Giovanni Battista. Anticipazione dell’indulgenza giubilare sancita da Bonifacio VIII. 29 settembre 1294
Elenco dei Maestri Templarimartedì, 14 ottobre 2008Elenco di tutti i Maestri Templari nelle varie ere storiche
La Croce delle Otto Beatitudini e l’alfabeto segretomartedì, 14 ottobre 2008Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari, ve n’è una che ha un’importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, o cuspidi, nella sua periferia esterna. Questo simbolo deriva direttamente dall’Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto ne eredita tutta la simbologia […]
Festività Templarimartedì, 14 ottobre 2008Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
Ruoli Templarimartedì, 14 ottobre 2008 IL FRATELLO CAVALIERE Reclutato fra la nobiltà, affinché avesse già conseguito un adeguato addestramento militare e, soprattutto, fosse già stato ordinato cavaliere (secolare), il fratello cavaliere era la colonna portante dell’Ordine, sempre in prima linea nel combattimento grazie alla maestria personale e al buon equipaggiamento di guerra a sua disposizione. Simbolo del fratello cavaliere era […]
L’Ordine in Italiamartedì, 14 ottobre 2008L’Ordine aveva una sola provincia templare in Italia, chiamata "Apulia", che era la XIII in ordine di costituzione. Successivamente si formarono due province: una chiamata "Lombardia o Italia", che raggruppava le regioni centro-settentrionali e la Sardegna, ed una chiamata "Puglia", comprendente le regioni meridionali e la Sicilia. Nel rispetto della costituzione dell’Ordine, ogni provincia veniva […]
Regola dei poveri soldati di Cristo e del Tempio di Salomonevenerdì, 3 ottobre 2008Inizialmente, come già indicato nell’excursus storico, l’Ordine cavalleresco non disponeva di alcuna regola: comportamenti monastici e militari non erano standardizzati o formalizzati e venivano lasciati un po’ al caso, alla gestione locale ed all’intraprendenza dei vari cavalieri. Però, in occasione del Concilio di Troyes, svoltosi in Francia nel 1128, S. Bernardo da Chiaravalle (o di […]
La Regola dei Cavalieri del Tempiovenerdì, 3 ottobre 2008traduzione della Regola Latina emanata durante il Concilio di Troyes nel 1128
La Charta di Larméniusmartedì, 14 ottobre 2008Foto della porzione superiore della Charta di Larménius. La Charta di Larménius è un documento, giudicato un falso dalla maggior parte degli storici, con il quale l’ultimo Maestro dell’Ordine dei Templari, Jacques de Molay, prima di subire la condanna al rogo nel 1314, avrebbe affidato la propria carica ad un cavaliere chiamato Jean-Marc Larménius […]
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Bolla della Perdonanza – Celestino Vmartedì, 14 ottobre 2008Con la bolla della Perdonanza il Pontefice Templare Celestino V concede l’indulgenza plenaria a tutti coloro che visiteranno la chiesa aquilana di Santa Maria di Collemaggio nel giorno del Martirio di San Giovanni Battista. Anticipazione dell’indulgenza giubilare sancita da Bonifacio VIII. 29 settembre 1294
Elenco dei Maestri Templarimartedì, 14 ottobre 2008Elenco di tutti i Maestri Templari nelle varie ere storiche
La Croce delle Otto Beatitudini e l’alfabeto segretomartedì, 14 ottobre 2008Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari, ve n’è una che ha un’importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, o cuspidi, nella sua periferia esterna. Questo simbolo deriva direttamente dall’Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto ne eredita tutta la simbologia […]
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L’Ordine in Italiamartedì, 14 ottobre 2008L’Ordine aveva una sola provincia templare in Italia, chiamata "Apulia", che era la XIII in ordine di costituzione. Successivamente si formarono due province: una chiamata "Lombardia o Italia", che raggruppava le regioni centro-settentrionali e la Sardegna, ed una chiamata "Puglia", comprendente le regioni meridionali e la Sicilia. Nel rispetto della costituzione dell’Ordine, ogni provincia veniva […]
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Biblioteca e Archivi
Questa nota bibliografica è un semplice invito a lavorare sulle fonti medioevali e a guardare con grande attenzione a tutto ciò che è avvenuto in epoca posteriore. Non si dimentichi che gli Archivi del Ordine, già in epoca medioevale scomparsi, andarono dispersi.
Gli studiosi possono rifarsi a:
Questa nota bibliografica è un semplice invito a lavorare sulle fonti medioevali e a guardare con grande attenzione a tutto ciò che è avvenuto in epoca posteriore. Non si dimentichi che gli Archivi del Ordine, già in epoca medioevale scomparsi, andarono dispersi.
Gli studiosi possono rifarsi a:
- I Templari: Mito e Storia. Atti del Convegno internazionale di Studi alla Maggiore di Poggibonsi, Siena, maggio 1987 (cur. G. Minnucci e F. Sardi), Siena, 1989.
- James of Molay, the Last Grand Master of the Order of the Temple, «Studia Monastica», 14 (1972).
- Bernard de Clairvaux, Oeuvres completes XXXI, Eloge de la nouvelle chevalerie, cur. e trad. da Pierre-Yves Emery, Parigi.
- S. Bernardo di Chiaravalle, L’elogio della nuova cavalleria, cur. Mario Polia, 2003.
- Saint Bernard, L’art cistercien, Parigi, Flammarion, coll. «Champs historiques», 1979 (trad. it. San Bernardo e l’arte cistercense, Torino, 1982.
- Bordonove Georges, La vie quotidienne des templiers au XIII siecle, Parigi, Hachette, 1975.
- Barber Malcolm, The Trial of the Templars, Cambridge University Press, 1978.
- Barber Malcolm, The origines of the Order of the Temple, “Studia Monastica”, Barcellona, 1970.
- Beck Alain, La fine dei Templari, Casalmonferrato, 994
- C.O.D. Conciliorum Oecumenicorum Decreta, Istituto per le Scienze religiose, Bologna, 1973.
- Cardini Franco, Gli studi sulle crociate dal 1945 ad oggi, «Rivista storica italiana, 80 (1968).
- Constable Gile, The second Crusade as Seen by Contemporaries, “Traditio”, 9 (1953).
- Cardini Franco, Bernardo di Clairvaux e lo spirito templare, Roma, 1977.
- Caravita Renzo, Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna (1303-1321) al Tempo di Dante, Firenze, Leo Olschki, 1964.
- Demurger Alain, Encore le proces des templiers! A propos d’un livre recent, «Le Moyen Age», XCVII (1991).
- Delisle Leopold, Memoire sur les operations financieres des templiers, Parigi.
- Demurger Alain, «Templiers et hospitaliers dans les combats de Terre sainte”, in Le Combattant au Moyen Age, Actes du 18′ congres des historiens medievistes de renseignement superieur public (Montpellier, 1987), Parigi, CID editions, 1991.
- Demurger Alain, vita e morte dei Templari, Milano 2005
- Flahiff Georges B., Deus non vult: a critic of the third Crusade, «Medioeval Studies», 9 (1947).
- Flori Jean, L’Ideologie du glaive. Prehistoire de la chevalerie, Ginevra, Droz, 1983.
- Gilmour-Bryson Ann, The Trial of the Templars in the Papal States and the Abruzzi, Città del Vaticano, coll. «Studi e Testi», 303, 1982.
- Michelet Jules, Le proces des Templiers, Parigi, «Collection des documents inedits sur l’histoire de France», 1841-1851, 2 voll.
- Wilkins Dav
- Grousset René, Histoire des croisades et du royaume franc de Jerusalem, Parigi, Plon, 1934-1936, 3 voll.;
- De laude novae militiae, in J. Leclercq e H. M. Rochais, Sancti Bernardi opera, t. 3, Roma, 1963.
- Les Gestes des Chiprois. Recueil de chroniques francaises ècrites en Orient aux XIII-.XlV siecles (cur. G. Raynaud), Ginevra, «Societè de l’Orient latin», «Serie historique», v, 1887 (la raccolta comprende tre testi: Chronique de Terre sainte, 1131-1224; Rècit de Philippe de Novare, 1212-1242 e Chronique du Templier de Tyr, 1242-1309).
- Lo Mastro Maria, Dossier Templari (1118-1990), Roma, 1990.
- Leclercq Jean, Saint Bernard’s attitude toward War, «Studies in Medieval Cistercian History», 2, «Cistercian Studies», 24
- Lewis Bernard, Les Assassins. Terrorisme et politique dans l’Islam medieval, Parigi, Editions Complexes, 1982 (tradotto dall’inglese).
- Legras A. – M. e Lemaitre J. L. “La pratique liturgique des Templiers et des Hospitaliers de Saint Jean de Jerusalem”, in L’Ecrit dans la Societè medievale. Divers aspects de sa pratique du XI au XV siecle, Parigi, Editions du CNRS, 1991.
- Linage Conde Antonio, Tipologia de vida monastica en los ordenes militares, “Yermoo”, 12 (1964).
- Histoire des conciles oecumeniques (cur. G. Dumeige), t. 8: Josef Lecler, Vienne, Parigi, 1964.
- Melanges saint Bernard, Digione, XXIV Congres de l’Association bourguignonne des societes savantes, 1954.
- Manicone Gino, I templari senza misteri,OIMT, Casamari, Frosinone
- Petel (abate), Templiers et hospitaliers dans le diocese de Troyes: comptes de regie de la commanderie de Payns, 1307-1309, Troyes, 1908.
- Piquet Jean, Des banquiers au Moyen Age: les templiers, Etude de leurs operations financieres, Parigi, 1939.
- Runciman Steven, A History of the Crusades, Cambridge, 1951-1955, 3 voll. (trad. it. Storia delle crociate, Torino, 1966)
- Regout Robert, La doctrine de la guerre juste de saint Augustin a nos jours, d’apres les theologiens et les canonistes catholiques, Parigi, 1935.
- Robinson Ian J., “Gregory VII and the Soldiers of Christ, «Histor», 58 (1973).
- Russel Frederick H., The Just War in the Middle Ages, Cambridge, University Press, «Cambridge Studies in Medieval Life and Thought», 1975.
- Raynouard Juste-Marie, Monumens historiques relatifs a la condamnation des chevaliers du Temple et de !’abolition de leur ordre, Parigi, 1813
- Roger Luc Mary, Il messaggio dei Templari,1998, Roma
- Sansone Vagni Lina, Dalla leggenda alla Storia – Le vere origini del complotto contro i Templari di Francia, Genova,2005
- Tommasi Francesco, «Uomini e donne negli ordini militari di Terrasanta. Per il problema delle case doppie e miste negli ordini giovannita, templare e teutonico (secc. XII-XIV), in Doppelkloster und andere Formen der Symbiose madnnlicher und weiblicher Religiosen in Mittelalter (cur. K. Elm e M. Parisse), «Berliner Historische Studien* (18), Berlin, 1992.
- “Militia Christi” e crociata nei secoli XI-XIII», in Atti della undicesima settimana internazionale di studi (Mendola 28 ottobre -1° novembre), Milano, Vita e Pensiero, 1992.
- Barber Malcolm, The Origins of the Order of the Temple, «Studia Monastica” Barcellona, 12 (1970).
- Tommasi Francesco, “Pauperes commilitones Christi”. Aspetti e problemi delle origini gerosolimitane, in «”Militia Christi” e
- Vacandard Emile, Vie de saint Bernard, abbe de Clairvaux, Parigi, 1895, 2 voll.
- Vial Pierre, L’Ideologie de la guerre sainte et l’ordre du Temple, «Mélanges Etienne Fournial», Publications de l’Universitè de Saint-Etienne, 1978.
- Valous Guy de, Quelques observations sur la toute primitive observance des templiers et la Regula pauperum commilitinum Christi Templi Salomonis, «Mélanges saint Bernard», Digione, 1954.
- Ventura Gastone, Templari e Templarismo, Roma, 2002.